Per molte persone, quello della ricerca è ancora un mondo misterioso dove regna lo stereotipo dello scienziato pazzo con i capelli arruffati e il camice bianco. Il progetto "Dall'osservazione all'interpretazione, alla modellizzazione e viceversa nello studio del mondo animale”, iniziato nel 2005 e finanziato dal MIUR, è stato pensato proprio per mostrare agli studenti delle scuole superiori cosa significa fare ricerca. I primatologi dell’Unità di Primatologia Cognitiva e Centro Primati dell’ISTC-CNR, in collaborazione con i ricercatori del Museo Civico di Zoologia di Roma, hanno coinvolto i ragazzi in una serie di attività richiedenti l’applicazione di differenti metodologie di indagine scientifica: dalla raccolta di reperti allo studio del comportamento e alla simulazione computerizzata di processi evolutivi riguardanti popolazioni di organismi artificiali. Dalla rielaborazione della documentazione raccolta attraverso il lavoro con le scuole sono stati realizzati un libro con dvd pensati per aiutare i docenti nella progettazione dei programmi di studio, per coadiuvare la formazione degli insegnanti e per promuovere la divulgazione scientifica.
Il progetto ha coinvolto 65 ragazzi di quattro classi delle scuole Liceo Classico "Giulio Cesare" e Istituto "Sisto V" di Roma. Il primo incontro tra gli studenti e i ricercatori si è svolto a scuola, un’occasione per presentare il progetto e proporre ai ragazzi un questionario finalizzato a capire il loro livello di interesse e le competenze in materia di biologia ed evoluzione dei viventi.
Nel secondo incontro, che si è svolto presso il Centro Primati ospitato nel Bioparco di Roma, i ragazzi sono stati guidati nell'attività di osservazione, spiegazione e interpretazione di alcuni comportamenti dei cebi dai cornetti, un compito tutt’altro che banale. Spesso, infatti, si tende a interpretare un comportamento prima ancora di descriverlo, uno dei più grandi errori che si possono commettere in etologia. Un esempio? Osservando il filmato di una scimmia che percuoteva un pezzo di plastica contro il muro, i ragazzi hanno descritto il suo comportamento in questo modo: “La scimmia sta cercando di rompere il bastoncino perché è arrabbiata”. In altre parole, erano già passati alla spiegazione e all’interpretazione delle sue azioni. Attraverso il dialogo con i ragazzi i ricercatori hanno poi affrontato temi importanti per lo studio del comportamento, dalle relazioni evolutive tra specie animali al complesso rapporto tra eredità e apprendimento e al ruolo dello sviluppo.
Nel terzo incontro, che si è svolto presso il Museo Civico di Zoologia, gli studenti hanno manipolato e confrontato diversi tipi di reperti ossei. Sono stati stimolati a discutere sulla funzione e sul significato delle diverse caratteristiche anatomiche dei reperti, promuovendo il dibattito sui temi della selezione naturale e dell'adattamento delle specie al loro ambiente. Successivamente, i ragazzi hanno visitato il Museo con l'ausilio di schede di osservazione e hanno discusso insieme sul significato e la funzione di un Museo di Zoologia.
Nell'ultimo incontro, che si è svolto presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, i ragazzi hanno avuto la possibilità di “vedere” l’evoluzione all’opera grazie a modelli computerizzati elaborati per studiare i meccanismi evolutivi in popolazioni di organismi artificiali.